Come evitare cattive decisioni

Feb 15, 2023 | articoli, Leadership & Gestione del Cambiamento

Conosci il tuo processo decisionale per non cadere in trappola

Da cosa riconosci una buona decisione?

Solitamente è una valutazione che puoi fare solo a posteriori, ma a quel punto potrebbe essere tardi per cambiare strada.

Prendere decisioni è parte preponderante del mestiere di Leader, e diventa sempre più sfidante:

  • la complessità cresce continuamente e non accenna a fermarsi
  • siamo sempre più interconnessi, o siamo semplicemente più consapevoli di esserlo
  • disponiamo di una grande quantità di informazioni, ma affinché siano realmente utili occorre saper selezionare quelle realmente rilevanti e ridurre il rumore di fondo generato dal resto
  • tutto questo contribuisce a rendere la situazione meno prevedibile, ovvero più incerta.

Citando un esperto della complessità, Alberto Gandolfi, possiamo affermare che:

“l’incertezza nasce dalla complessità”

Alberto Gandolfi

A questo possiamo aggiungere che i tempi in cui una decisione è necessaria si accorciano progressivamente, sembra quasi non esserci il tempo per pensare.
Malgrado tutto ciò prendiamo decisioni tutto il giorno e tutti i giorni.


Come facciamo?
Quale è la qualità delle nostre decisioni?
Possiamo prendere decisioni migliori malgrado l’incertezza e la complessità delle situazioni?

Conosci come funziona il tuo processo decisionale

Come Esseri Umani siamo programmati per risparmiare energia.
Per questo di fronte alla complessità delle situazioni il nostro cervello  mette in atto delle vere e proprie scorciatoie, delle euristiche per uscire d’impaccio velocemente e con il minimo sforzo, e ci portano a prendere decisioni in maniera intuitiva.
E’ il cosiddetto Pensiero Veloce di cui ha scritto il premio nobel Daniel Kahneman.
Questo tipo di pensiero può andare bene in situazioni già note, dove l’esito delle azioni è facilmente prevedibile.
Ma in contesti ad elevata incertezza ce lo possiamo permettere?

“molte persone sono troppo sicure delle loro intuizioni

e tendono a riporre in esse troppa fiducia”

Daniel Kahneman

A questo aggiungiamo che la nostra percezione della realtà non è oggettiva, bensì avviene attraverso dei bias, i nostri filtri, di cui non ci accorgiamo ma che condizionano notevolmente le nostre decisioni.
Ad esempio quando leggiamo dei dati e siamo portati ad interpretarli cercando la conferma di quello che già pensiamo.

Il grande rischio quindi è di prendere decisioni in automatico, senza pensare, istintivamente e senza rendersene conto.

E’ questo che vogliamo?

Siamo sicuri che sia efficace?

Quali contromisure possiamo mettere in atto?

Un aiuto dalle neuroscienze

Il processo decisionale individuale è molto personale: è come la nostra impronta digitale, è unico, ci caratterizza.
Questo fa si che non siamo tutti soggetti alle stesse trappole decisionali ma, a seconda di come diversamente funzioniamo, alcuni bias ed euristiche ci riguardano di più ed altre di meno.

Se sai come prendi le decisioni puoi scoprire quali rischi corri di cadere in trappola e poi mettere in atto le necessarie contromisure.

Tu sai come prendi le tue decisioni?

Le neuroscienze ci offrono un modello e delle mappe che ci possono orientare nel comprendere il processo decisionale individuale.
Le preferenze cognitive di ciascuno infatti sono riconducibili a 4 paradigmi: 4 distinte modalità di funzionamento preferenziale che determinano anche le nostre modalità di fronte ad una scelta o decisione.

Il paradigma cosiddetto SPECIALISTA, si caratterizza per:

APPROCCIO RAZIONALE RAGIONAMENTO LOGICO

A SUO AGIO CON I NUMERI

FOCUS SULL’OBIETTIVO

BISOGNO DI RISULTATI

Il suo processo decisionale tende perciò a:

  • ragionare per obiettivi
  • limitare l’incertezza attraverso l’analisi dei dati
  • valutare e pondera i fatti con oggettività
  • essere convinto di avere ragione
  • fidarsi solo degli esperti

Le trappole in cui rischia di cadere sono:

  • fidarsi solo dei dati e dei fatti
  • perdere di vista l’aspetto umano
  • eccesso di sicurezza, convinzione di avere ragione
  • ragionamento esclusivamente logico razionale
  • focus sul problema invece che sulle soluzioni
  • visione di breve termine

Il paradigma cosiddetto INNOVATORE, si caratterizza per:

APPROCCIO VISIONARIO

A TUO AGIO NELL’INCERTEZZA

FOCUS SULLA NOVITA’

BISOGNO DI ORIGINALITA’

Il suo processo decisionale tende perciò a:

  • ragionare per scenari
  • accettare l’incertezza come parte del gioco
  • dare i dettagli per scontato
  • considerare l’implementazione come un dettaglio
  • cambiare continuamente le carte in tavola

Le trappole in cui rischia di cadere sono:

  • vedere solo opportunità
  • sottostimare le difficoltà dell’implementazione
  • sottostimare i tempi dell’implementazione
  • obiettivi non abbastanza sfidanti
  • dover stare dentro le regole
  • la routine

Il paradigma cosiddetto RELAZIONALE, si caratterizza per:

APPROCCIO EMOZIONALE

ATTENZIONE ALLE PERSONE

FOCUS SULLA RELAZIONE

BISOGNO DI SENTIRSI UTILE

Il suo processo decisionale tende perciò a:

  • considerare l’impatto sulle persone
  • ridurre l’incertezza cercando pareri
  • fidarsi delle sue percezioni
  • preferire processi decisionali compartecipati
  • lasciarsi influenzare dagli altri

Le trappole in cui rischia di cadere sono:

  • fidarsi troppo dell’intuito
  • perdere di vista l’oggettività
  • non sentirsi parte del gruppo
  • dover prendere decisioni potenzialmente impopolari
  • bisogno di approvazione sociale
  • umoralità

Il paradigma cosiddetto PRATICO, si caratterizza per:

APPROCCIO METODICO

PROCEDI PER STEP

ATTENZIONE AI DETTAGLI

FOCUS SULLA QUALITA’

BISOGNO DI FARE

Il suo processo decisionale tende perciò a:

  • ragionare per action plan
  • odiare l’incertezza e la riduce pianificando
  • affrontare le decisioni con metodo
  • vedere la soluzione nelle best practice
  • fidarsi di chi ha più esperienza

Le trappole in cui rischia di cadere sono:

  • voler prevedere tutto
  • eccesso di dettaglio che rallenta i tempi di risposta
  • eccesso di prudenza
  • eccesso di strutturazione
  • timore verso il cambiamento
  • guardare il dito invece della luna

Quale di questi è il tuo profilo cognitivo prevalente, il tuo paradigma?

Riconosci gli aspetti salienti del tuo processo decisionale?

Vedi le trappole che a volte ti insidiano e ti mettono in difficoltà nella presa di decisioni?

E’ proprio quando aumenta la pressione che porta a dover prendere decisioni veloci e con scarse informazioni, che si annida il rischio di andare con il pilota automatico ed aumenta la possibilità di subire i bias che possono portarti fuori strada.

Come fare

Se conosci come funziona il tuo processo decisionale, allora:

  • puoi riconosce le possibili trappole in cui rischi di cadere
  • puoi conoscere le situazioni in cui possono scattare
  • puoi mettere in atto le tue contromisure
  • puoi affinare il tuo processo decisionale e prendere decisioni migliori perchè più consapevoli.

Se vuoi conoscere il tuo profilo personale su base neuroscientifica contattami.

Riferimenti utili:

Pensieri lenti e veloci, Daniel Kahneman, ed. Mondadori

Decidere nell’incertezza. Come affrontare un mondo sempre più complesso e imprevedibile, Alberto Gandolfi, ed. Casagrande