Cosa c’è alla radice della motivazione?
Siamo tutti interessati ai frutti,
ma pochi sembrano prestare attenzione al seme.
Ti sei mai chiest@ cosa mette in moto le Persone del tuo team?
Cosa le motiva?
Cosa le porta a dare il meglio di sé?
E’ la domanda più o meno esplicita che si pongono molti team leader quando lavoriamo insieme a loro per migliorare il loro stile di team leadership.
Se anche tu ti sei fatt@ o ti stai facendo una domanda simile, sei sulla buona strada.
Infatti apre alla possibilità che le Persone del tuo team abbiano motivazioni potenzialmente diverse dalla tua.
E questo è molto più di una possibilità remota, è un fatto che le Persone hanno leve motivazionali diverse tra loro.
Se consideri questa realtà eviti di cadere nell’errore fatale di dare per scontato che ciò che è importante per te lo sia anche per gli altri intorno a te.
Se riconosci che ci sono diverse possibili leve motivazionali puoi sintonizzarti con queste per mettere in moto le energie nascoste dei tuoi collaboratori.
Le Neuroscienze ti consentono di comprendere e riconoscere queste 4 diverse motivazioni per presidiare la tua auto motivazione e favorire quella del tuo team.
L’errore del mio Cliente
Ti parlo del caso di un team leader molto esperto del suo business che guida un team di diverse decine di persone, con uno stile molto deciso, fortemente focalizzato sui risultati.
Le sue riunioni sono fatte di: obiettivi, numeri, incitamento all’azione.
Prevalentemente si tratta di comunicazioni unilaterali, informazioni operative, richiami più o meno velati a chi è poco attivo o porta risultati non in linea con le attese.
Il risultato di questo stile di team leadership è che le Persone del team che in qualche modo funzionano come lui trovano questi meeting utili: ne traggono le informazioni necessarie all’attività e le indicazioni per agire.
Tra loro ed il team leader c’è sintonia: sono persone già motivate, vogliono raggiungere i risultati, non sembra abbiano bisogno di altro.
Quello che il team leader si domanda è: come posso fare ad attivare gli altri?
Quelle persone che sembrano non rispondere allo stesso modo ai suoi stimoli, quei team member che sembrano funzionare in modo diverso?
Il suo primo istinto è stato fare di più, ovvero più riunioni sempre dello stesso tipo, con poiù dati, per esercitare più pressione e spingere di più; mettendo così in atto un meccanismo automatico che sta dando per scontato che tutte le Persone del suo team funzionino esattamente come lui, o come quel gruppo che risponde positivamente ai suoi stimoli.
Quello che il mio Cliente non stava considerando è la possibilità che alla radice della motivazione ci possa essere altro, qualcosa di diverso di ciò che mette in moto lui stesso.
Alla radice della motivazione
Per andare alla ricerca di cosa c’è alla radice della motivazione sfruttiamo le Neuroscienze che ci offrono semplici mappe per comprendere come funzionano le Persone e come riconoscere 4 diversi paradigmi.
Si tratta di 4 distinte modalità di funzionamento dell’Essere Umano che discendono dalle diverse preferenze cognitive, le modalità preferenziali di utilizzare le risorse del nostro cervello, e che sono alla base delle 4 distinte leve motivazionali.
Nel Neuromanagement per semplicità parliamo di Porte di Entrata, per indicare le diverse prospettive che possono avere le Persone rispetto al mondo esterno, e che in maniera rilevante influenzano il loro modo di pensare, il loro sistema di Valori, le loro motivazioni.
Cosa motiva le 4 Porte di Entrata:
SPECIALISTA = vuole ottenere i risultati, Punta all’eccellenza
INNOVATORE = vuole evolvere, ha un forte Istinto all’autonomia
RELAZIONALE = vuole sentirsi utile, sente lo Spirito di gruppo
PRATICO = vuole fare le cose bene, è attento alla Cura del dettaglio
Cosa succede quindi se fai come facciamo tutti abitualmente e con il tuo team usi gli argomenti che motivano te stesso anche per motivare gli altri?
Fai come il team leader che con il suo stile di management da SPECIALISTA sentiva solo bisogno di sapere quali fossero gli obiettivi, e di avere le informazioni necessarie per svolgere il suo lavoro, e con diligenza e competenza si attivava per fare quello che andava fatto.
Perché così funziona questa Porta di Entrata che caratterizza il suo stile di team leadership.
E così funzionano le Persone del team più simili a lui, quelle che facilmente raggiunge e stimola con il suo approccio.
A questo punto la domanda che il team leader si è posto è: come posso fare per motivare chi funziona diversamente da me?
Ed è la domanda che rivolgo anche a te: come fai a motivare chi ha leve motivazionali diverse dalle tue?
Come motivare le Porte di Entrata
Se ti rivolgi alle diverse Porte di Entrata dando loro ciò di cui hanno bisogno, stai coltivando il seme della motivazione individuale.
Per questo è così complesso gestire un meeting aziendale efficace.
Quante Porte di Entrata sono presenti davanti a te durante una riunione con il tuo team? Potenzialmente tutte e 4.
Quindi se ti riprometti di motivare tutte le Persone del team, non puoi dare i tuoi messaggi rivolgendoti ad un’unica Porta di Entrata, ma devi diversificare contenuti e modalità in modo da centrare le diverse motivazioni e canali di chi ti sta davanti.
Come nutrire le 4 Porte di Entrata:
SPECIALISTA = ha bisogno di sapere, vuole conoscere, dati, fatti, logica e coerenza, tutto ciò che puoi consentirgli di essere efficace ed efficiente. Puoi essere diretto, senza perderti in chiacchiere superflue.
INNOVATORE = deve vedere, cogliere il senso, la prospettiva, poche parole, meglio uno schema sintetico, pochi punti essenziali. Puoi usare esempi, metafore, analogie, tenere una modalità meno seriosa.
RELAZIONALE = deve sentirsi coinvolto, vuole partecipare, essere ascoltato, condividere. Puoi curare il modo in cui porti i tuoi argomenti, coinvolgere con domande aperte aspettando le risposte. Ha bisogno di sentirsi considerato, essere parte del team.
PRATICO = vuole sapere come si fa, ha bisogno di istruzioni, vuole sentirsi pronto. Puoi portare best practice e suggerire delle check list o piani di azione. Ha bisogno di sicurezza, di sentirsi pronto e sicuro.
Il grande progresso del team leader del caso che ti sto raccontando c’è stato quando un giorno mi ha detto che le sue riunioni stavano cambiando:
- ha iniziato ad usare meno slide (prima erano montagne di dati e numeri), selezionando di più i pochi messaggi che voleva fare arrivare
- ha coinvolto di più le Persone alternando momenti di comunicazione frontale ad altri di coinvolgimento
- ha inserito nei suoi meeting delle vere e proprie call to action indicando / suggerendo poche semplici azioni concrete da mettere in atto a partire dal giorno dopo, garantendo il suo supporto alle Persone del team
I primi tempi la preparazione dei meeting gli ha richiesto una attenzione diversa rispetto a ciò che prima gli veniva spontaneo fare, ma ne valva la pena perché da subito ha raccolto i riscontri positivi da parte del team:
- meno distrazioni, le persone lo seguivano di più, senza guardare il cellulare
- più attenzione ed interesse, nessuno si allontanava prima del termine della riunione con la scusa di avere altri impegni
- via via altri membri del team hanno iniziato a rispondere positivamente ai suoi stimoli attivandosi e migliorando in modo sensibile i loro risultati.
Forse questo team leader ha scoperto cosa c’è alla radice della motivazione delle Persone del suo team ed ha imparato a rivolgersi alle loro diverse Porte di Entrata.
E tu come te la cavi con il tuo team?
Sai come rivolgerti alle loro diverse Porte di Entrata?
Con il Neuromanagement approfondiamo la conoscenza dei meccanismi di funzionamento del cervello per dare ai manager semplici mappe e strumenti immediatamente applicabili per sviluppare nuove abilità ed ampliare lo stile di manageriale per una maggiore efficacia nella gestione del proprio ruolo e dei collaboratori.
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Riferimenti bibliografici:
* Neurofitness, Katherine Benzinger, ed. Le Lettere